Nel giudizio dei gesuiti
Numerose voci dal campo del cattolicesimo politico confermano i pregevoli servizi di Schmitt in favore del potere del cattolicesimo. Gundlach S.J. parla della “dottrina dello Stato di un ricercatore così importante come Carl Schmitt” (29). Erich Przywara S.J. loda il “penetrante conoscitore della filosofia romana” e riconosce entusiasticamente la delimitazione schmittiana della filosofia romana dello Stato da quella tomistica (30). L’ “Allgemeine Rundschau” [31] lo pregia delle seguenti parole: “Nella Germania cattolica degli ultimi decenni è sorto un importante filosofo dello Stato. La produzione politica e di filosofia del diritto del Dr. Carl Schmitt merita in misura crescente l’interesse dell’intellighenzia cattolica. Il sociologo e il politico pratico possono compiacersi insieme con il teologo per il fatto che da una cattedra tedesca risuonino simili note, che vengano concepiti modelli concettuali così arguti, che certamente a molti fanno apparire molto in una nuova luce e con ciò svelano i valori sociologici del cattolicesimo, che la vita di tutti i giorni con la sua assuefazione trascura troppo facilmente. Le conseguenze concettuali esposte in modo brillante sono di grande stimolo, come quelle che espongono il politico concettualmente presente nel cattolicesimo in una raffinata trattazione di filosofia dello Stato. Così nei nostri giorni di transizione in fermento e di mutamento che si dibatte esse diventano un’apologia del pensiero politico religioso di conio cattolico” (32).
La “Katholische Volkszeitung” [33] elogia Carl Schmitt con le parole seguenti: “La stringata precisione, che rende superflue lunghe citazioni e documenti dimostrativi dei principi e con immagine incisiva porta più luce in oscuri contesti di quanto non possano complicate analisi storiche poteva essere raggiunta soltanto da un autore, che unisce il senso per la cadenza di un periodo e la pesantezza di un argomento con la scienza degli ultimi inspiegabili dati ed un profondo rispetto davanti ai segreti dei valori religiosi”.
In “Hochland” Hugo Ball scrive: “Non sto a sostenere che egli abbia conquistato ed inaugurato solo per sé il tipo del nuovo studioso tedesco. Se gli scritti di questo singolare professore (per non dire confessore) servissero solo a far studiare e riconoscere la fisionomia cattolica (universale) del suo autore, basterebbe già assicurare loro una superiore importanza” (34). “La concezione di Schmitt è quella latina” (35). “È sempre sorprendente quanto in Schmitt continui o riviva l’impostazione tipica del tomismo; di quel sistema medievale del tutto proteso verso l’esperienza, che difendeva l’irrazionalità dei dogmi, cercando di dimostrare che la sovrarazionalità di questi dogmi non aveva affatto bisogno di essere contraria alla ragione o perfino priva di ragione” (36). “Nel cattolicesimo romano Schmitt vede soprattutto la forma giuridica, politica, anzi quella ideologica e con ciò garantite tutte le più alte categorie della civilizzazione europea” (37).
* Traduzione dal tedesco di Antonio Caracciolo, apparsa in "Behemoth, n. 5, gennaio-giugno 1989, p. 29-38.
NOTA
(29) Akademische Bonifatiuskorrespondenz del l5 giugno 1933, a. 48, p. 4. Munito di imprimatur.
(30) Stimmen der Zeit, 1925, p. 471. – [Si tratta di una recensione del libro di Schmitt Politische Romantik, p. 471/472, nella quale Schmitt è però presentato come un conoscitore della filosofia “romantica”, non come un conoscitore di quella “romana”].
[31] La cattolica Allgemeine Rundschau usciva dal 1919 in Monaco; non si è potuta finora trovare la citazione.
(32) Mitteilungen des Verbandes Katholischer Akademiker zur Pflege der katholischen Weltanschauungen, H. 14, dic. 1924. [Si intende le Mitteilungen des Verbandes der Vereine katholischer Akademiker zur Pflege der katholischen Weltanschauung, apparse in Augsburg.]
[33] Presumibilmente si intende la Kölnische Volkszeitung, nella quale Schmitt scrisse a più riprese e che pubblicò anche alcuni articoli su di lui. Non si è potuta finora trovare la citazione.
(34) Hugo BALL, Carl Schmitts Politische Theologie, in: Hochland, 21. Jg., Neuntes Heft, 1923/24, p. 263-286, qui: p. 263.
(35) Ivi, 274.
(36) Ivi, 283.
(37) Ivi, 285.
21 aprile 2006
Alfred Rosenberg contro Carl Schmitt: 3. Nel giudizio dei gesuiti.
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