Homepage - Testo Cap. 1 - Note -
Il Saggio che qui ora appare costituisce la mia relazione al Convegno svoltosi all’Universale il 17 dicembre 2016. Il testo è stato consegnato per gli Atti che usciranno prevedibilmente in settembre 2017 come fascicolo della rivista Studi evoliani.
Rispetto al testo consegnato per la stampa tipografica, qui si dà avvio
ad uno sviluppo autonomo, in progress, delle linee di ricerca che si
sono aperte durante la messa in forma di una scrittura tradizionale,
strutturata sulla stampa tipografica. Si tenta qui una forma di
scrittura diversa, pensata interamente per la rete e con gli strumenti
che la rete offre e le nostre competenze consentono. Ci si preoccupa di
consentirne in ogni momento la leggibilità, ma il testo ed insieme con
esso il pensiero che la scrittura deve esprimere è in costante
evoluzione e progettazione, auspicabilmente in un dialogo con chi per
avventura qui legge e che da noi è considerato non passivo Lettore di un
testo tipografato, ma insieme con noi Autore di un comune percorso di
pensiero, sempre in divenire.
Rispetto a Testo del Cap. 1, ed alle sue Note, viene qui concepita una Sezione che non potrebbe collegarsi in un discorso sequenziale se inserito nel testo. È quello che succede nelle comuni conversazioni, quando si apre una digressione, che ha un suo senso logico, ma che poi fa perdere il filo del discorso. Le “polemiche” poi non sono in sé un fatto negativo e deleterio, ma sono in un certo senso fisiologico, se si tiene conto che nella storia della filosofia ogni pensatore dialoga e spesso si contrappone, anche in modo aspro e polemico a un altro pensatore, che magari spesso è stato il suo Maestro. Quindi, non si deve confondere la “polemica” con l’alterco o la rissa, certamente deprecabile, ma non la si deve neppure nascondere se significa una contrapposizione concettuale, una Antitesi a una Tesi rappresentata da un pensiero già messo in forma e reso pubblica attraverso la scrittura, o altre forme di espressione. Anzi, succede spesso che per capire un pensatore, che ha accuratamente nascosto il suo avversario concettuale, lo si deve andare a cercare, per capire veramente cosa il Nostro autore intendesse dire.
Antonio Caracciolo
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