Dal servizio Google Alert ricevo la segnalazione di una episodica e non significativa citazione di Carl Schmitt fatta dal sociologo Wolfgang Schluchter, studioso ed editore di Max Weber. Il testo dell'intervista volta ad illustrare innanzitutto la figura dello studioso Schluchter e della sua occupazione scientifica contiene sono un lievissimo accenno a Carl Schmitt: un antidemocratico. Dispiace la mancanza di un più ampio svolgimento del giudizio. Del resto, la stragrande maggioranza delle citazioni del nome Carl Schmitt che si incontrano in rete si esauriscono nel suo rapporto con il nazismo, ossia con un fatto demonizzante che chiude immediatamente ogni altro discorso e su Schmitt e su una fase storica tragica per la Germania e per l'Europa. Nella mia Bibliografia su Carl Schmitt trovo comunque anche il nome di Wolfang Schluchter per il suo libro: «Entscheidung für den sozialen Rechtstaat. – Hermann Heller und die staatstheoretische Diskussion in der Weimarer Republik,
Köln-Berlin, Kiepenheuer & Witsch, 1968, 300 S. – u.a. 22, 216 ff», che mi riservo di esaminare, aggiungendo successivamente in questo post eventuali annotazioni e/o osservazioni critiche. Pare di capire le opzioni politiche di Schluchter, malgrado la avalutavità weberiana. Il rapporto Schmitt-Weber è importante e richiede adeguata trattazione e approfondimento. Da uno importante studioso e conoscitore di Max Weber sarebbe interessante ottenere delucidazioni al riguardo. L'intervista in questione non era naturalmente finalizzata all'illustrazione di questo rapporto, ma è certamente utile a tracciare un profilo dello stesso Schluchter.
15 novembre 2006
Carl Schmitt in una intervista a Wolfgang Schluchter
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chissà forse proprio dal nazismo di Schmitt può iniziare una comprensione che non si limiti ad esso, nella Germania nazista un pensatore cattolico come Schmitt, ma anche come Heidegger, era visto con grande sospetto dal regime, cattolico e nazista erano antitesi che solo a patto di grandissime difficoltà si potevano conciliare... un pensatore cattolico che vuole "farsi" nazista "perde" qualcosa, forse proprio in questa "perdita" sta l'essenza del pensiero di Schmitt, e forse di Heidegger...
RispondiEliminaCaro Visitatore,
RispondiEliminala ringrazio della sua visita e del suo commento che pubblico senz'altro. Mi consenta tuttavia di non entrare ora nel merito perché il tema è troppo complesso per essere trattato in poche battute. Le annuncio però che se avrà ancora interesse a seguire il mio blog potrà vedere pubblicati documenti di archivio inediti che getteranno nuova luce su un aspetto a mio avviso sovradimensionato.
La saluto cordialmente e le pongo i più fervidi auguri per le prossime festività natalizie e di nuovo anno.
Chr.mo Professore,
RispondiEliminacolgo l'occasione per farle i miei auguri natalizi e soprattutto i sentitissimi complimenti per un blog, più unico che raro per competenza e completezza, la seguirò come sempre molto volentieri,
Odisseus